
I vertici della televisione di stato «hanno passato il segno» e la cautela con cui la Premier Meloni si era accostata ai piani alti di viale Mazzini, nei giorni di Sanremo ha cambiato di segno. Ora a Palazzo Chigi prevale lo «stupore», una parola diplomatica che rivela l’ira, il fastidio, la profonda disapprovazione della Premier Meloni, a lei più vicini per come l’azienda pubblica ha gestito i momenti chiave del Festival: «Un vero caos». La performance con la foto del viceministro Galeazzo Bignami in maschera da nazista strappata in diretta è giudicata «inopportuna» e anche «pericolosa». «Prima o poi qualche squilibrato potrebbe passare dalla violenza verbale a quella fisica e colpire uno di noi», è il timore condiviso da diversi esponenti della destra di governo. Il partito della premier rimprovera ai vertici di aver «perso il controllo dell’azienda», violato la pluralità del servizio pubblico e trasformato l’Ariston in «una tribuna elettorale» alla vigilia del voto. Un coro che invoca le dimissioni dell’ Amministratore Delegato Carlo Fuortes.