13
Feb

Tutto comincia da una telefonata anonima: «C’è un cadavere in fondo al dirupo». Subito parte la macchina dei soccorsi per raggiungere una persona che sembrava essere precipitata, ma quando i vigili del fuoco del nucleo speleo-alpino-fluviale recuperano il corpo, finito nel canalone per 150 metri, notano che è integro e che presenta due fori di proiettile alla schiena. L’uomo – un giovane fra i 20 e i 30 anni dai tratti somatici nordafricani – è stato ucciso. La scoperta risale a venerdì sera tra i monti che guardano Castelveccana, paesino affacciato sul lago Maggiore, nel Varesotto.