
Con un martelletto picconavano la roccia calcarea dei Faraglioni dell’isola di Capri. Lo facevano per pescare i datteri di mare, mollusco la cui vendita è proibita proprio perché per pescare si distruggevano porzioni di rocce. I giudici della settima sezione penale del Tribunale di Napoli ha condannato due imputati: G. B. e G. T.. Il primo a sei anni di reclusione e il secondo a quattro. I due si occupavano dello smistamento sul mercato e della commercializzazione del mollusco. Sottobanco il prodotto illegale, che all’ingrosso raggiungeva cifre di circa 40 euro al chilo, arrivando a superare i 100 euro al dettaglio.Il Wwf, che verrà risarcito in quanto costituitosi parte civile, assistito dall’Avv. Andrea Franco parla di “una sentenza storica perché finalmente si riconosce il bracconaggio come un fenomeno che, per gli enormi volumi d’affari illeciti generati, è svolto da soggetti organizzati in maniera professionale.Grande merito deve essere riconosciuto anche alle forze di Polizia, in particolare alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza.