
Il piano europeo si chiama “Green Deal Industrial Plan” la risposta dell’Unione europea all’Inflation Reduction Act (IRA) degli USA e al Made in China 2025 (MIC) di Pechino. Presentata pochi giorni fa, prevede una revisione delle regole sugli aiuti di Stato, l’istituzione di un Fondo sovrano, politiche di riqualificazione dei lavoratori e partnership internazionali.Protagonista delle carte “spoilerate” è soprattutto il “Temporary Crisis and Transition Framework”, cioè il quadro temporaneo di supporto alle aziende in crisi: una serie di regole già in vigore, ma che con il Green Deal Industrial Plan si arricchirebbe di alcune norme a favore della transizione.le risorse andrebbero solo a progetti su “batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e sistemi di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (Ccus), oltre che alle relative materie prime.I finanziamenti non dovrebbero poi superare i 100 milioni di euro nelle regioni più ricche e i 300 milioni in quelle più povere. In questo modo, si eviterebbe una distorsione della concorrenza interna all’Europa: un pericolo denunciato dall’Italia.Intanto, il Governo italiano è al lavoro per migliorare la proposta, con il ministro Adolfo Urso impegnato in una serie di incontri con i colleghi europei e il commissario Thierry Breton.