Produzione industriale invariata a settembre, -2% tendenziale

Segnali di raffreddamento che con varia intensità arrivano peraltro da più settori. Le commesse di macchine utensili sul mercato interno, ad esempio, nel terzo trimestre si sono esattamente dimezzate. Mentre dopo un 2022 positivo (+6%), è al palo il comparto di valvole e rubinetti, che nelle previsioni della federazione di categoria Anima si fermerà a 9,35 miliardi di produzione, in linea con i valori dell’anno precedente. Rallentamento visibile anche nell’ultima rilevazione della camera di commercio italo-germanica sulle aziende tedesche presenti in Italia: se in primavera a giudicare favorevolmente la situazione era un robusto 62% del campione, oggi si scende a quota 39%. Quello di una stasi diffusa è del resto lo schema previsivo più ampio indicato da Prometeia e Intesa Sanpaolo, che stimano per il 2023 ricavi dell’industria italiana a quota 1169 miliardi: una magra crescita dello 0,7% in valori correnti, un calo dello 0,6% se si guarda al fatturato reale, tenendo conto della crescita media dei prezzi.


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