Controfigure al concorso della Guardia di Finanza, 62 rischiano il processo

Per indossare quella divisa da finanziere tanto sognata, oppure per trovare semplicemente un posto di lavoro, non si sarebbero fatti alcuno scrupolo nel violare gravemente la legge, noncuranti che magari un giorno sarebbero potuti diventare veramente servitori della legge, indossando però una divisa con una macchia, indelebile.E così 62 indagati (per la maggior parte di Napoli, Benevento, Caserta) rischiano ora il processo, con la Guardia di Finanza e dunque del Ministero dell’Economia che si sono costituiti parte civile anche per un presunto danno all’immagine. Ha preso il via al tribunale dell’Aquila la maxi udienza preliminare (con oltre 50 avvocati) sul concorso truffa per l’arruolamento alle Fiamme gialle che si è tenuto alla Scuola Ispettori e Sovrintendenti di Coppito. Una vicenda che ruota attorno all’ipotesi di un’associazione per delinquere, un’organizzazione che avrebbe provato a truccare il concorso alla Guardia di Finanza e altri in Italia.E così è saltato fuori che una settantina di giovani candidati si sarebbero fatti sostituire da altri soggetti ritenuti più bravi già durante le prove scritte. Si trattava di concorrenti di età compresa tra i 25 ed i 27 anni, i quali anziché mettersi in gioco con la loro preparazione, hanno pensato bene di farsi sostituire direttamente, attraverso la falsificazione dei documenti e mandando al loro posto altri più preparati. Le indagini portate avanti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme gialle dell’Aquila (diretto dal colonnello Aurelio Soldano) e dal sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila, Stefano Gallo.


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