Rinascente multata per 300mila euro: inoltrava a Facebook i dati dei clienti

Un cliente dibatte animatamente con un addetto: si era visto annullare automaticamente la sua vecchia fidelity card, erogata anni fa, in favore di una nuova. Il tutto senza richiedere niente e con un dettaglio non da poco: nella parte relativa all’intestazione erano presenti riferimenti offensivi nei suoi confronti, indizio di un accesso non richiesto ai dati della sua scheda.Così, dopo un accertamento ispettivo condotto dal Nucleo Speciale Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, è stata accertata la violazione dei principi di integrità, riservatezza, correttezza, liceità e l’utilizzo dei dati sensibili dei clienti reperiti al momento della registrazione della fidelity card  per operare in campagne di marketing non dichiarate.Violazioni che hanno portato ad una multa di 300.000 euro dal Garante della Privacy nei confronti della catena di grandi magazzini, fondata in Italia agli inizi del ‘900 e oggi di proprietà della thailandese Central Group. Durante l’accertamento presso la sede della Rinascente, sono stati riscontrati diversi casi di inosservanza della normativa sulla tutela dei dati personali. L’Autorità ha prescritto alla società di definire tempi differenziati di conservazione, andando a distinguere fra trattamenti a fini di marketing e trattamenti a fini di profilazione, obbligandola a cancellare o a rendere inutilizzabili i materiali illegalmente trattenuti. La sanzione di 300mila euro che ha comminato il Garante della Privacy, prende in considerazione le numerose card emesse (sono infatti più di 2.000.000 i sottoscrittori).


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