Bonaccini per gli alluvionati. I fondi stanziati finiscono a giovani e web radio

Il presidente Stefano Bonaccini, che ha dichiarato di «non aver ricevuto nemmeno un euro» in seguito all’alluvione, non è solo il premier Giorgia Meloni.«Sono 14 gli interventi di somma urgenza avviati, per un totale di 13 milioni e 300 mila euro»: a dirlo è proprio la sua vicepresidente Irene Priolo, che ha fatto il punto della situazione l’8 agosto scorso. Soldi, quindi, che il governo ha stanziato e già erogato. Da parte della Regione, invece, per quanto riguarda i finanziamenti a sostegno dei territori alluvionati si legge – in un’ordinanza in possesso del Giornale – di un solo intervento dal valore di 960mila euro. Un bando, pubblicato lo scorso 2 agosto, non per sistemare dissesti stradali o frane, per esempio, ma «per restituire ai giovani gli spazi di aggregazione» e per «potenziarne la dotazione».Verranno finanziati, per massimo di 150mila euro a progetto «ambienti di coworking e polifunzionali», «sale prove», «informagiovani» e «web radio giovanili».  Il «Decreto Alluvione», pubblicato di tutto punto sul sito della Regione, infatti, altro non è che il decreto legge 1° giugno 2023, n° 6, cioè quello governativo recante «interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali». Sono infatti elencati i vari interventi a sostegno della popolazione, gli stessi elencati dal premier Meloni nella lettera di risposta a Bonaccini. Dai 620 milioni di euro per la cassa integrazione emergenziale, al sostegno per le imprese esportatrici da 300 milioni di euro, solo per citare qualche esempio. Insomma, avendo dichiarato – giustamente – lo stato d’emergenza dopo gli eventi alluvionali, tutti i finanziamenti di sostentamento sono per mano del governo. L’unico atto che testimonia un impegno economico da parte della sola Regione è quello che, nel mese di giugno, ha riferito l’assessore regionale al bilancio Paolo Calvano, rispondendo proprio ai dubbi espressi dalla Lega riguardanti quali risorse proprie la Regione avrebbe messo a disposizione. «Un primo stanziamento di 8 milioni di euro da erogare alla Protezione Civile: risorse, queste, che verranno utilizzate per anticipare una parte di interventi di somma urgenza». Un prestito, potremmo dire, in attesa che il governo si muovesse.


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