Rimane in carcere lo zio di Kata, si continua a indagare sul sangue.

Nessuno “sconto” per Abel Alvarez, lo zio materno della piccola Kataleya finito in manette nell’agosto scorso, insieme ad altre tre persone (una delle quali ai domiciliari), con le accuse di estorsione e rapina e per il tentato omicidio di un cittadino dell’Ecuador avvenuto due settimane prima della scomparsa di Kata. L’uomo, finito sotto indagine anche per il rapimento (nel bagno della sua stanza, come in quella di uno zio paterno, sono state rinvenute tracce di sangue che saranno presto analizzate), resta dunque nel carcere di Sollicciano: i giudici hanno infatti rigettato la richiesta di revoca o in alternativa di attenuazione della misura avanzata dalla difesa. Proprio il clima di terrore imposto dal suo clan è considerato dagli inquirenti uno dei possibili moventi del sequestro, con la piccola che potrebbe essere stata bersaglio di una vendetta. I cinque non sono indagati in concorso e il loro ruolo nel mistero della piccola è tutto da dimostrare.


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