Bancarotta fraudolenta. Richiesto Abbreviato per Passaro

L’imprenditore della ristorazione e leader del movimento “Io Apro” Biagio Passaro, accusato di bancarotta fraudolenta, indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio, sarà giudicato in abbreviato. Nei giorni scorsi il giudice Letizio Magliaro ha ammesso il rito, come richiesto dalla difesa dell’imputato con i legali Enrico Fontana e Saverio Campana, condizionato a una serie di produzioni documentali, una consulenza tecnica contabile e l’audizione del consulente tecnico nominato dalla difesa.Le indagini, coordinate dalla Procura bolognese e condotte dalle Fiamme Gialle di Modena (l’imprenditore risiede a Castelfranco Emilia, ndr) hanno consentito di accertare che gli indagati, complessivamente cinque, compreso Passaro, nella loro qualità di amministratori di fatto e di diritto di una società dichiarata fallita nel settembre 2020, avrebbero sottratto alla disponibilità della procedura fallimentare i libri, i registri e le altre scritture contabili previste, e preso dalle casse sociali oltre 660 mila euro – che sarebbero stati utilizzati per fini personali –, causando il dissesto della società e un passivo fallimentare di oltre 1,4 milioni, riferito a debiti nei confronti di dipendenti, Erario e fornitori.Intanto ieri a Roma è iniziato l’altro processo che vede imputato l’imprenditore di Castelfranco Emilia, rinviato a giudizio per l’assalto alla Cgil avvenuto nell’ottobre del 2021 durante un corteo contro il Green Pass. Per Passaro, l’accusa è di devastazione e saccheggio in concorso.


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