Chi era Santo Stefano e perché si festeggia il 26 dicembre

Stefano fu il primo dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana perché aiutassero gli apostoli nel ministero della fede. Fu protomartire, ovvero il il primo cristiano ad aver deciso di sacrificare la sua vita per testimoniare la propria fede in Gesù Cristo e per la diffusione del Vangelo nel prossimo.La storia di Santo Stefano venne riportata parzialmente negli Atti degli Apostoli, un testo contenuto nel Nuovo Testamento. Nella sua vita, Stefano era un diacono cristiano che visse a Gerusalemme nel primo secolo d.C. Venne scelto dagli apostoli come primo dei sette diaconi e, tra i suoi compiti, c’era quello di provvedere ai bisogni delle persone povere, agli orfani delle comunità cristiane. Stefano divenne un predicatore e aveva l’obiettivo di diffondere la religione cristiana. La sua missione era quella di convertire gli ebrei che arrivavano a Gerusalemme. E proprio per questo motivo, Stefano attirò l’attenzione dei farisei, un gruppo politico e religioso giudaico. Notarono i suoi movimenti, le sue azioni e venne condotto al tribunale religioso, chiamato sinedrio. Di fronte a tutti, decise di non ritrattare le sue convinzioni e le sue ideologie religiose. Per questa ragione, Stefano fu ritenuto colpevole di blasfemia e condannato a morte per lapidazione.La storia di Stefano e l’importanza di quanto emerso fu sempre più popolare e sottolineata a partire dal quinto secolo d.C.. In quel periodo, parti delle sue presunte reliquie cominciarono ad essere presenti in diverse chiese: il cranio andò alla basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, mentre qualche frammento si trovava a Putignano, nella provincia di Bari. Un braccio finì alla chiesa romana di Sant’Ivo alla Sapienza mentre l’altro arto in quella di San Luigi dei Francesi, un altro ancora a Santa Cecilia in Trastevere, uno infine a Capua, in provincia di Caserta. Quattro braccia erano decisamente troppe, quindi qualcuna sicuramente non apparteneva al protomartire. il 25 dicembre è Natale (giorno della nascita del Salvatore) e nei giorni successivi si celebrano coloro che, secondo l’antica tradizione, furono più vicine e legate alla figura di Gesù. Questi erano i martiri, suddivisi in tre tipologie: per esempio San Giovanni evangelista (27 dicembre) fu un santo che desiderò il martirio ma non lo ebbe e non lo ottenne. I santi innocenti (28 dicembre) sono, invece, l’esempio contrario: sono santi che non volevano essere martirizzati, ma gli accadde ugualmente. Stefano, il 26 dicembre, raffigura invece la prima categoria di martiri: quelli che il martirio lo hanno voluto e lo hanno trovato. Lui desiderava a tutti i costi non negare le sue convinzioni e il suo credo, scegliendo così di perdere la vita proprio in segno della sua assoluta fedeltà nella religione cristiana che predicava con profonda cognizione di causa.Santo Stefano è considerato protettore di coloro che hanno i calcoli e chi soffre di mal di testa. Protegge contro “il mal di pietra”: infatti le pietre del martirio sono il suo principale simbolo iconografico.


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