C’è il trucco su Conte “poverello”, paradosso Ferragni e ChatGpt

Tutti siti e i giornali riportano questa fondamentale notizia: Giuseppe Conte è il leader più povero del parlamento italiano. Nel 2022 ha incassato “solo” 24mila euro, praticamente potrebbe chiedere il reddito di cittadinanza o il salario minimo. Ci siano permesse un paio di puntualizzazioni. Primo: Giuseppi non è un poveraccio, visto che prima di entrare in politica dichiarava oltre un milioncino di euro. Secondo: gli fa onore non aver ricevuto alcuno stipendio da coordinatore grillino, ma c’è il trucco. Conte è rimasto leader del M5S a costo zero sapendo che sarebbe presto stato eletto a 10mila euro lordi al mese, spanna più spanna meno. Praticamente ha dovuto aspettare un po’, ma con un’assicurazione sulla vita in tasca. Troppo facile.Qui lo dico e lo confermo: mille volte meglio un Matteo Renzi che dichiara 2 milioni di euro, e ci paga le tasse, di un politico che campa solo dello stipendio parlamentare.Mi pare che ci sia un grosso paradosso, nel caso dei pandori Balocco. Secondo La Stampa, infatti, Chiara Farragni starebbe mettendo su una task force per affrontare la grana dello scandalo. Non solo avvocati penalisti e civilisti, necessari, ma pare che stia per siglare un accordo anche con una agenzia di comunicazione. E qui sta tutto il paradosso di questa storia: la regina dei comunicatori, quella che ad Harvard hanno trasformato in caso studio, non sa come uscire da una crisi del genere da sola. Fa un tantino sorridere.


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