Liste e alleati, Elly bloccata. Il Pd sta scoppiando

Un dirigente di primo piano del partito la definisce, in privato, «la strategia dell’opossum»: fingersi morti, restando immobili, nella speranza che il pericolo si allontani da solo.Il pericolo si chiama Giuseppe Conte, che ha un chiaro obiettivo, in vista delle elezioni europee: delegittimare l’opposizione del Pd per succhiarne i voti e superarlo nelle urne. L’opossum è il Pd di Elly Schlein, che rifiuta ostinatamente di reagire agli assalti, restando muto e inerte. É successo quando l’ex premier ha tirato in ballo persino la «questione morale del Pd» per irridere l’ipotesi di Schlein come potenziale «federatrice» del centrosinistra. É successo quando Conte ha votato con l’ex alleato Salvini e con Meloni contro il Mes (da lui stesso firmato), su una linea anti-Ue opposta a quella dem: «Era un assist formidabile per denunciare la falsa opposizione di M5s e le sfacciate contraddizioni del suo populismo filo-sovranista, ma Schlein lo ha lasciato cadere», lamenta un parlamentare. C’è chi giustifica la scelta: «Ha fatto bene a non rispondere direttamente, anche per non rilanciare le provocazioni continue di Conte», dice Matteo Orfini.  E i segnali minacciosi aumentano: a Firenze, dove la segretaria ha imposto come candidata sindaca la fedelissima dell’uscente Nardella (candidato alle Europee) Sara Funaro, la ex assessora e aspirante sindaca Cecilia del Re ha annunciato ieri che lascia il Pd insieme lancia una lista civica. Contro Funaro si candida anche la renziana Stefania Saccardi, mentre i 5s punteranno su un quarto nome. E il rischio di regalare una città «rossa» simbolica alla destra è improvvisamente diventato altissimo.


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