Il cardinale Zen stronca le benedizioni gay ed evoca le dimissioni di “Tucho” Fernández

Poco più di un mese dopo la sua pubblicazione, Fiducia supplicans non smette di scuotere la Chiesa. Nonostante il Papa abbia difeso la Dichiarazione ospite da Fabio Fazio Che tempo che fa, anche in questa settimana non sono mancati i non possumus di diversi vescovi. Un’eccezione, invece, è stata quella della Conferenza episcopale della regione del Nordafrica che ha presa posizione a favore delle benedizioni delle coppie di fatto e formate da persone dello stesso sesso. Uno smarcamento rispetto al niet unitario delle Conferenze episcopali africane che però rischia di mettere persino in imbarazzo il dicastero per la dottrina della fede: oltre alla spoporzione nei numeri di chiese e fedeli col resto dell’Africa, pesa il fatto che i vescovi di Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Sahara Occidentale siano tutti europei. Anziché un assist a Roma, dunque, questa fuga solitaria dei pochissimi vescovi missionari della piccola Chiesa nordafricana potrebbe rivelarsi un boomerang al cospetto della scelta compatta della stragrande maggiorananza di vescovi autoctoni, specialmente in un pontificato che ha insistito molto sul concetto di inculturazione.Nelle scorse ore è arrivata un’autorevole stroncatura per Fiducia supplicans. Il cardinale Joseph Zen Ze-kiun, simbolo vivente della libertà religiosa, ha preso le distanze dalla breve nota positiva emessa dall’ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Hong Kong e ne ha evidenziato alcuni errori, non nascondendo il proprio stupore per il fatto che la diocesi abbia lasciato il compito di fornire l’interpretazione di un documento della Santa Sede così importante all’ufficio delle comunicazioni sociali. Il vescovo emerito di Hong Kong ha fatto passare un mese, ma ha poi deciso di intervenire nel dibattito perché pur non avendo più “a che fare con l’amministrazione della diocesi, ho ancora la responsabilità di mantenere la dottrina della Chiesa”. Il cardinale Zen, tenace avversario del comunismo cinese, ha definito “problematica” la Dichiarazione fortemente voluta dal confratello Víctor Manuel Fernández. Riprendendo quanto affermato dal prefetto argentino nel suo comunicato del 4 gennaio sulla ricezione di Fiducia supplicans, con il riconoscimento della “necessità di un periodo più lungo di riflessione pastorale”, il porporato cinese ha sostenuto che “ciò equivale a dire che il testo del 18 dicembre è temporaneamente non valido“. Fernández ha scritto che il sacerdote, di fronte alla richiesta di benedizione di una coppia in una situazione irregolare, potrebbe invocare su di loro “la luce e la forza di Dio per poter compiere pienamente la sua volontà”. Questo punto di Fiducia supplicans, secondo l’analisi di Zen, presenta una contraddizione perché non si richiede al prete di verificare se chi chiede la benedizione ha effettivamente questa intenzione: “se il sacerdote non è sicuro che abbiano questa intenzione, o ha motivo di sospettare che non abbiano affatto questa intenzione.


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