Contratto metalmeccanici,137 euro in più in busta paga già da giugno

Con l’indice dell’inflazione punto di riferimento nei contratti si attesta a livelli alti. E così scattano gli adeguamenti all’insù nelle buste paga, a partire dai metalmeccanici. I conti arrivano con la pubblicazione del dato consuntivo Istat. Nel 2023 l’inflazione misurata dall’indice Ipca al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati – fa sapere l’Istituto di statistica – risulta pari al 6,9%. La previsione per gli anni 2024-2027 è nettamente più bassa considerando la discesa del livello generale dell’inflazione: 1,9% per il 2024 e 2,0% per gli altri tre anni. In questo modo, alla luce dell’indice Ipca senza gli energetici importati certificato al 6,9% nel 2023, si procederà con un aumento salariale per i lavoratori metalmeccanici pari in media a 137,52 euro mensili, che scatterà già nella busta paga di giugno, come calcolano Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. Aumenti ben più alti – sottolineano – rispetto ai 35 euro pattuiti alla stipula del contratto.Un contratto «innovativo», con cui «siamo riusciti ad impedire un crollo del potere d’acquisto a seguito della spinta inflattiva che si è generata nel 2022 e 2023», evidenzia il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano: «Nell’arco dei quattro anni di vigenza contrattuale, 2021-2024, abbiamo incrementato del 16,2% i salari, pari mediamente a 310,92 euro»,evidenziando che dopo l’aumento di 123,40 euro mensili dello scorso anno, si registra «un altro aumento significativo» e chiedendo di detassare gli aumenti contrattuali.


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