Bancarotta fraudolenta Sequestri e denunce

Bancarotta fraudolenta, distrazione dei beni societari e utilizzo di “prestanome”. Queste le accuse che la Procura di Grosseto ha indirizzato verso cinque persone, tra le quali un commercialista. A due di queste, un padre e sua figlia, il giudice delle indagini preliminari Marco Mezzaluna ha disposto anche un maxi sequestro da 2 milioni di euro. E’ stata la Guardia di Finanza a portare avanti le indagini coordinate dal pubblico ministero Carmine Nuzzo.Secondo le Fiamme gialle quella somma, sarebbe il passivo rappresentato dalla società di autotrasporti che era fallita nel 2018. La società avrebbe poi anche maturato più di un milione e 300mila euro di debiti erariali e previdenziali e anche oltre 40mila euro di debiti nei confronti delle banche. Secondo le indagini, la ditta di autotrasporti, dopo meno di tre anni dalla sua fondazione, aveva un prestanome, utilizzato dal commercialista coinvolto nella vicenda anche altre volte, per coprire fintamente le cariche sociali in cambio di denaro.


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