Gussago, milioni di euro sotterrati in giardino. Marito e moglie condannati

Rottamai di mestiere ma con  nessuna grana giudiziaria alle spalle se non bazzecole amministrative, casa senza fronzoli a Gussago, 16mila abitanti a metà strada tra Brescia, la Valtrompia e la Franciacorta, utilitaria in garage, si è scoperto che avevano interrato in giardino un bel gruzzolo. Su per giù 15 milioni, compresi i contanti rinvenuti nella mansarda del figlio 22enne.: Giuseppe Rossini, 46 anni, e Silvia Fornari, 42, al termine del processo in abbreviato sono stati condannati a quattro anni di carcere. Tre anni (dieci mesi e venti giorni) sono invece stati inflitti al figlio Emanuele e alla cognata Marta Fornari.  La coppia era finita in carcere lo scorso autunno ad opera della finanza e dei carabinieri con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a una frode fiscale milionaria, quantificata in mezzo miliardo di fatture false e 93 milioni di tasse evase.Per la procura quel tesoro disseppellito era una montagna di ‘nero’ accumulato in anni di magheggi imperniati su società cartiere e triangolazioni estere, meccanismi gestiti direttamente da Gussago, da un ufficio casereccio allestito in un cascinale. Le società fittizie bonificavano fiumi di soldi su conti correnti da Hong Kong alla Polonia, dalla Romania alla Slovacchia passando per Ungheria e Croazia. E il denaro poi tornava in Italia grazie a ‘spalloni’ incaricati del trasporto contanti. Stando alla prospettazione accusatoria nel ‘sistema Rossini’ erano coinvolte circa 70 persone – imprenditori, faccendieri, prestanome, di cui 27 sottoposti a misure cautelari – ingaggiati in una struttura stabile e organizzata, con provvigioni del dieci per cento garantite agli associati.


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