Il fisco punta tutto sulla compliance

Le cartelle al tramonto. Entro il 2025 infatti saranno ben 10 le principali tipologie di comunicazioni per l’adempimento spontaneo a disposizione del fisco ed inviabili ai contribuenti per segnale redditi omessi, versamenti Iva non eseguiti, imposta di bollo non corrisposta (vedi ItaliaOggi del 3 giugno) ed anche eventuali incassi pos non dichiarati da commercianti ed professionisti.L’incremento delle tipologie di lettere di compliance, insieme al costante aumento del gettito generato dallo strumento, oltre 10 volte più elevato rispetto al 2015, il primo anno di utilizzo, certifica la parziale trasformazione dell’attività di riscossione che privilegia l’auto regolarizzazione da parte dei contribuenti (nel 2022 sono stati oltre 2,5 milioni le lettere inviate) attraverso il ravvedimento operoso rispetto ai controlli, attività più complessa ed onerosa.Al vaglio del fisco anche la possibilità di strutturare una nuova tipologia di comunicazione di compliance indirizzata ai commercianti che presentano discrepanze tra quanto dichiarato e gli incassi annuali con POS e carte di credito.Insieme a questa, entro il 2025, così come indicato nell’atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per il triennio 2023-2025, documento redatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in diretta attuazione del PNRR (il piano nazionale di ripresa e resilienza) firmato lo scorso 17 maggio e trasmesso al Senato il 23 maggio, il fisco invierà una nuova ed ulteriore tipologia di lettera per invitare all’adempimento spontaneo i contribuenti che non hanno versato l’imposta di bollo indicata nelle proprie fatture elettroniche trasmesse attraverso il sistema di interscambio.


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