Milioni donati in silenzio: la vera lezione alla Ferragni

Non accenna a placarsi l’”affaire pandoro” che ha coinvolto Chiara Ferragni, accusata di poca chiarezza nel pubblicizzare un pandoro con il suo marchio, di cui una parte del ricavato sarebbe dovuta andare ad una associazione benefica. Il caso ha aperto un’enorme problema che stanno ora vivendo le associazioni benefiche, che della parola trasparenza hanno fatto un cavallo di battaglia, preoccupate da questa perdita di credibilità da parte della gente. Senza fare di tutta l’erba un fascio, il caso ha comunque diviso l’opinione pubblica tra chi in buonafede crede all’errore di comunicazione, spiegato da Chiara Ferragni in un video di scuse, e chi invece sostiene che non soltanto il suo sia un meccanismo ben sperimentato, ma che la vera beneficenza di faccia senza tanto clamore.A questa ultima tendenza, quella di donare ma rimanere in silenzio, appartengono grandi nomi del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria sia italiani che esteri. Molti di loro hanno versato ingenti somme dal proprio patrimonio personale in maniera anonima, altri prestando la loro immagine senza ricevere in cambio cachet e in ogni caso rimanendo il più possibile in silenzio. A cominciare da Keanu Reeves che ha donato 31,5 milioni di dollari, compenso per le pellicole del cult Matrix, alla ricerca sul cancro, patologia di cui si era ammalata la sorella Kim colpita da una leucemia. Un altro insospettabile è l’attore Johnny Depp, di cui si è venuti a conoscenza dopo che ha deciso di versare la cifra di un milione di dollari, ricevuta come risarcimento dall’ex moglie Aber Heard, ad alcune associazioni come la Make-A-Film FoundationThe Painted TurtleRed Feather, la Amazonia Fund Alliance e la Tetiaroa Society, quest’ultima che ha sede nell’omonimo atollo del Pacifico dove aveva casa Marlon Brando.Tornando al discorso Ferragni, nonostante l’inciampo dovuto al pandoro, e forse anche alle uova di pasqua, è indubbio che si è spesso occupata di devolvere denaro a molte associazioni, come ha fatto con il suo cachet di Sanremo. Ma se il suo nome era sulla bocca di tutti per questa operazione benefica, molti altri, e anche prima di lei, avevano fatto la stessa cosa rimanendo nel più assoluto anonimato. Uno dei primi fu Tiziano Ferro nel 2020, quando fu scelto come ospite musicale fisso in tutte e cinque le sere del Festival.I nomi dei vip impegnati nella siolidarietà sono parecchi, e tutti prediligono la scelta di donare senza farlo sapere. Una modalità, questa, che dovrebbe rincuorare le “persone normali”. Non c’è da pensare che dietro le donazioni di un vip si possa nascondere qualcosa di poco chiaro.


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