Eredità Agnelli, colpo di scena: trovato documento che accerta evasione fiscale

Oggi l’eredità Agnelli è sotto i riflettori. È un lavoro certosino quello che stanno facendo i magistrati torinesi, impegnati nell’inchiesta della procura del capoluogo piemontese che indaga sulla presunta frode fiscale all’interno della famiglia Agnelli-Elkann. Margherita Agnelli, figlia dell’avvocato, sostiene che lei e i suoi cinque figli, avuti con il conte russo, residente in Francia, Serge de Pahlen, sarebbero stati esclusi dall’eredità.Al centro di questa vicenda, vi è il tentativo di stabilire una residenza fittizia in Svizzera per Marella Caracciolo, moglie dell’avvocato Gianni Agnelli, al fine di evitare le tasse in Italia e assicurare la validità del patto successorio. Questo accordo aveva visto Margherita Agnelli rinunciare alle sue quote nella Dicembre e all’eredità dei genitori, favorendo i fratelli Elkann.«Nel caso di decesso della signora X dovremo dimostrare che il suo ultimo domicilio era in Svizzera, non importa se a St. Moritz o invece a Gstaad, e indirizzare un’azione al tribunale svizzero competente contro la signora Y, chiedendo una sentenza declaratoria che riconosca il patto successorio come valido e vincolante». Ci sono cinque lettere che secondo gli inquirenti dimostrano «la risalenza (nel tempo, ndr) della strategia delittuoso-evasiva fondata sulla fittizia residenza estera di Marella Caracciolo». Sono state trovate dai finanzieri durante le perquisizioni ordinate dalla Procura di Torino, nell’ambito dell’inchiesta sull’eredità Agnelli che vede indagati per truffa ai danni dello Stato i tre fratelli Elkann accusati di non aver pagato la tassa di successione su 734.190.717 euro. Il testo di una di queste missive, non firmata, indirizzata a Marella Caracciolo e datata 24 febbraio 2003 (cioè un mese esatto dopo la morte di Gianni Agnelli) recita più o meno così: «Ti ringrazio per la donazione effettuata in data odierna a mio nome relativa alla quota della Dicembre e mi obbligo a corrisponderti per tutto il resto della tua vita una somma equivalente ai redditi che mi perverranno».


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