Dichiarazione Imu 2024, scadenza e modello: ecco chi deve presentarla

Dichiarazione Imu 2024, scadenza e modello: ecco chi deve presentarla e come si calcola. L’obbligo di presentare la dichiarazione Imu sorge solo nei casi in cui si siano verificate modificazioni soggettive e oggettive che danno luogo ad una diversa determinazione dell’imposta dovuta e non sono immediatamente conoscibili dal comune. Ecco tutte le informazioni sull’Imposta municipale unica.’Imu (Imposta municipale unica) è una tassa di tipo patrimoniale, che si applica sulla componente immobiliare del patrimonio. Varata nel 2011 dal governo Monti e diventata operativa nel 2012, nel corso degli anni ha subìto una serie di modifiche e nel 2013 era obbligatorio pagarla anche sull’abitazione principale. Nel 2020 è stata poi accorpata alla TASI. Nel corso degli ultimi mesi si è tornati a parlare di Imu, che si conferma anche per quest’anno, ma con aluni cambiamenti delle aliquote per il 2024. Ma cosa fare se non è stata pagata l’Imu, essendo il termine scaduto? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle scadenze, la dichiarazione Imu e lo strumento del ravvedimento operoso per regolarizzare le imposte non versate.In linea generale si può affermare che la dichiarazione IMU non va presentata per l’abitazione principale in quanto il Comune è già a conoscenza delle informazioni riguardanti le residenze anagrafiche.Nel caso in cui un contribuente non abbia pagato l’Imu, o l’abbia pagata solo in parte, i scattano le sanzioni che comportano una maggiorazione d’imposta. Più è il ritardo, maggiore sarà la percentuale dell’aumento, che dipende proprio dal numero di giorni trascorsi dal termine. Di seguito le sanzioni che si applicano ai ritardatari ai sensi del Dlgs n. 473/97:

 15% nel caso in cui il ritardo sia compreso tra i 15 ed i 90 giorni;

– 30% nel caso in cui il ritardo risulti essere superiore a 90 giorni.

Se si sana la situazione entro la scadenza per la dichiarazione dell’anno successivo, si può utilizzare lo strumento del ravvedimento lungo, con una sanzione pari al 3,75%.


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