Sanatoria per i super ricchi e gli evasori per necessità

Eccola l’idea che sta prendendo forma nelle ultime ore, da inserire nella delega fiscale che oggi inizia il suo iter in Senato: i possessori di grandi patrimoni, in Italia e all’estero, escono allo scoperto con l’Agenzia delle Entrate, rivelando situazioni delicate, che possono generare rischi fiscali, in odore di evasione. L’adempimento collaborativo esiste già, ma solo per le grandi società. Soprattutto è poco utilizzato. Non a caso, nella riforma fiscale approvata il 16 marzo dal Consiglio dei ministri, è stata prevista un’accelerazione per “una progressiva riduzione” della soglia di accesso. Con un ampliamento del trattamento di favore, cioè un’ulteriore riduzione delle sanzioni.Fisco, il superbollo sopravvive. Meno tasse sulle tredicesime. Stop alla flat tax per i dipendenti. Il concordato preventivo biennale, per le imprese di piccole dimensioni e le partite Iva: l’intesa con il Fisco bloccherà la base imponibile per due anni. Una misura controversa, che per il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, estensore della riforma, è un impegno necessario, ma che per i critici è un vero e proprio condono.La partita sulla tasse non finisce qui. Matteo Salvini punta a una nuova pace fiscale, in autunno, con la manovra. Ma servono risorse. La stessa esigenza che ha la riforma del fisco, per ridurre le aliquote dell’Irpef e per dare sostanza alle tante promesse della destra.


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